giovedì 7 agosto 2008

Sophìa


L'interpretazione gnostica

Per gli gnostici cristiani, Sophia era un elemento centrale per la comprensione cosmologica dell'Universo. Una figura Femminile, analoga all'anima umana ma nello stesso tempo uno degli aspetti Femminili di Dio e, contemporaneamente, la Sposa di Cristo. Essi credevano che fosse in qualche modo caduta in disgrazia, e così, nella sua disperazione, avesse creato o avesse partecipato alla creazione del mondo materiale. Per gli gnostici cristiani, il dramma della redenzione di Sophia attraverso Cristo o il Logos è il dramma centrale dell'universo: Sophia risiede in tutti noi sotto forma di Scintilla Divina e Cristo fu inviato sulla terra per liberarla e riportarla alla presenza del Primo Padre, il Dio inconoscibile.

L'angoscia e la paura di Sophia di perdere la vita (proprio come perse la luce dell'Uno), le provocarono confusione e brama di tornare a lui. A causa di questa brama, la materia (greco: hyle) e l'anima (greco: psyke) accidentalmente ebbero esistenza attraverso i quattro elementi: fuoco, acqua, terra, ed aria. Anche la creazione del Demiurgo dalla testa leonina fu un errore perpetrato durante questo esilio. Secondo alcune fonti gnostiche, esso fu il prodotto di Sophia che tentò di emanare da sola, senza la sua controparte maschile. Il Demiurgo procedette, poi, nella creazione del mondo fisico nel quale viviamo, ignorante di Sophia, che, comunque, riuscì ad infondere alcune scintille spirituali o pneuma nella creazione del Demiurgo.

Dopo questi avvenimenti, il Redentore (Cristo) ritornò e le permise di vedere nuovamente la luce, portandola a conoscenza dello spirito. Cristo fu poi inviato sulla terra in forma di uomo, Gesù, per dare agli uomini la gnosis di cui avevano bisogno per liberarsi dal mondo materiale e ritornare al mondo spirituale. Si noti che, nello gnosticismo, la storia Evangelica di Gesù è essa stessa allegorica: egli non è un essere vivente in un contesto storico, ma il Mistero Esterno usato come introduzione alla gnosis. (tratto da Wikipedia)

L'interpretazione di Leonardo

Anche Leonardo insieme a Botticelli, partecipa attivamente alla riflessione inaugurata dal filosofo Marsilio Ficino sull' origine della Sophìa, termine con cui si intendeva descrivere la conoscenza completa dei processi di caduta dell'anima nel mondo della materia e della sua successiva brama di risalire verso la luce di Dio. La conocenza dell'anima dischiude infatti le porte della Filosofia e permette all'artista di comprendere i vizi e le virtù della natura umana e le sue potenzialità trascendenti.

Leonardo sintetizza gli studi dell'anima a partire dall'osservazione. La caratteristica saliente dell'anima umana è di essere attiva, con qualità e modalità diverse nei Tre Mondi: il mondo della materia, il mondo dei sentimenti e il mondo delle idee. In ognuno di questi universi, considerati separati dall'intelletto razionalizzatore (il Demiurgo), ma di fatto contigui nell'esperienza interiore, l'anima evolve attraverso tre gradi di "Fuoco": consapevolezza della realtà, coscienza dei sentimenti dell'amore e del conflitto e conoscenza delle molteplici verità che fanno da corollario all'unica Realtà spirituale: Sophìa.

La riflessione di Leonardo prende spunto dalle opere di Aristotele che ribadisce il concetto di anima come sorgente, fonte e radice dei tre mondi dell'Essere.

"Ora per Aristotele l'anima si rivela tripartita. Essa è innanzitutto sorgente della vita che si manifesta a livello vegetativo (a. nascita, crescita, dinamismi biologici), è anche fonte della vita che si esplica a livello sensitivo (b. movimento, percezioni, sensazioni); e, infine, è la radice dell'attività intellettiva e razionale (c. conoscenza, volontà, decisione). Si deve, allora, parlare di un'anima vegetativa, sensitiva , intellettiva".

a) L'anima vegetativa (aquae vitae) rappresenta la sorgente subconscia su cui si innesca la dimensione psichica delle esperienze modellate dal pleroma degli istinti (sopravvivenza, conservazione, adattamento e realizzazione delle condizioni di equilibrio). Nel codice artistico quattrocentesco è rappresentata dalla figura di Eva, emblema della consapevolezza della dimensione materiale dell'esistenza.

b) L'anima sensitiva (acetum fortis) individua la fonte creativa che alimenta l'azione dell'anima che evolve nella conoscenza delle sensazioni (la ninfa Clori), delle emozioni (Flora) e dei sentimenti cognitivi (Venere Humanitas). Nell'Allegoria della Primavera Botticelli descrive le tre fasi di evoluzione dell'anima sensitiva in Venere, emblema della coscienza (consapevolezza , comprensione, conoscenza) dei sentimenti dell'amore e del conflitto.



c) l'anima intellettiva (lac virginis) alimenta la radice spirituale da cui può crescere la conoscenza dei molteplici piani di coscienza generati dalla fonte. L'anima intellettiva è la parte di anima in grado di conoscere l'unitarietà della realtà e di produrre le opere della coscienza umana (Gesù) e spirituale (Cristo). Nella sua fase più elevata, la stessa raggiunta da Beatrice nel tredicesimo cielo, l'anima intellettiva racchiude dentro di Sè la luce di Sophìa, ovvero la scintilla divina capace di risvegliare l'anima vegetativa dal fondo buio e irrazionale in cui incessantemente precipita. Non esisteva fino a Leonardo una immagine artistica di Sophìa che fosse sintesi delle tre fonti dell'esperienza (Sat/ariete) , della coscienza (Chit/leone) e della beatitudine della conoscenza (ananda/sagittario).


L'immagine in alto la colloca all'interno della chioma dell'albero dei filosofi a significare l'estensione dei collegamenti neurobiologici che l'anima illuminata dal "Redentore" realizza all'interno del cervello. Esistono quindi tre gradi di trasformazione dell'anima che si concretizzano nell'abilità in azione dell'Ariete (il Sè istintuale), nella creatività in azione del Leone (il Sè creativo) e nella conoscenza in azione del Sagittario (il Sè cognitivo). Ciò significa che tutte e tre le anime partecipano all'interno del corpo alla realizzazione della conoscenza filosofica dell'Unica Realtà e delle molteplici Verità.

Probabilmente suggestionato dai trattati alchemici che circolano sempre più numerosi verso la fine del Quattriocento, Leonardo realizza l'immagine vivente di Sophìa: Monna Lisa.


Monna Lisa sintetizza nel suo corpo i processi di trasformazione dell'anima vegetativa, nell'anima sensitiva e infine nell'anima intellettiva, mentre il suo volto esprime la parte passiva dell'intelletto dell'anima (il Nous), chiamata in greco "Patetica". Coltivando il silenzio interiore (Monna Lisa è sordomuta, mentre nello stesso anno Raffaello dipinge la Muta), l'anima intellettiva percepisce il mondo esterno come un riflesso di quello interiore.

Aristotele afferma che la parte passiva del Nous è come una tavoletta di cera sulla quale si incidono i segni della stilo, ed è il cuore (il sè principiale ) a trasmettere dati, sensazioni, ricordi, emozioni, sentimenti ed esperienze.
Il collegamento tra il "cervello e il cuore" avviene nell'attività passiva di introspezione, proiezione, visualizzazione e meditazione delle immagini, per cui in avviene un fenomeno di "retroazione" di tutto ciò che si è studiato, visto e sperimentato nell'esistenza.

L'artista, immergendosi profondamente nell'opera (la vasca tombale), realizza una sintesi unitaria della realtà "soggettiva e oggettiva" che è già di per sé atto di conoscenza. Questo atto è unico, inconfutabile e non può che descrivere una tappa del percorso di rivelazione della verità di cui è portatrice l'anima alchemica.

1 commento:

Orlando Serpietri ha detto...

RIVOLUZIONARIA SCOPERTA SCIENTIFICA!
"Particella di Dio"
BOSONE W e Z (Peter higgs)

UNIVERSALITA’ DIVINA

Il nostro prossimo è tutto l’Umano esistente, compresa ogni forma di Vita.
Amare tutto ciò è amare veramente DIO!

Perché le religioni tutte, non si “amano”, ma si odiano tra di loro?
Addirittura si contrastano con ferocia in tutte le parti del Mondo sostenendo ogn’una di possedere il privilegio della verità in assoluto escludendo alle altre le loro Verità!

L’attuale scoperta scientifica definita “Particella di Dio” secondo il risultato scientifico è inequivocabile la “Unicità del Centro Divino”, Creato/Creatore un tutt’uno!
Sarebbe di buon auspicio che, tutte le Religioni del Mondo riflettessero sulla scoperta scientifica, evitando di continuare a propugnare a “tutti i costi” principi anacronistici, non più sostenibili dinanzi a prove schiaccianti della scienza moderna.

L'ineluttabile scoperta scientifica “obbliga” le religioni ad aprirsi verso nuovi Orizzonti, necessari per una fraternità Mondiale vera, senza ne vinti ne vincitori, Invitando tutti i fedeli a Unire Anziché Separare, più o meno così:

Fratello,
Abbattiamo le insormontabili frontiere e i “pregiudizi”
che ci dividono.
Facciamo assieme la “Danza della Vita” inneggiando.
“Intonati” lode al Signore,

Ogn’uno nel proprio linguaggio e nel proprio Villaggio,
come DIO ci ha creati e voluti così.

Cerreto Laziale lì 10/12/2012

Pittore Orlando Serpietri